sabato 14 agosto 2010

ARTELEGNO - BRIANZA 82 3 - 0

SCONFITTA PESANTE CON TANTA VOLONTA E RABBIA !
CRESPI, BEGHETTI, RINALDI S., MECCA, CITTERIO, RUSSO (FERRARI), CANESE, FERRARIO, NARDULLI V., BIGONI, LABATE. n.e. Lai, Cogliati, NardulliM., Nigro.
Una partita di delusione e rabbia. Nel 1° tempo il Brianza non ha giocato benissimo ma è riuscita, anche per due errori clamorosi degli avversari a porta vuota, a limitare il passivo senza rinunciare a provarci. Dietro schieriamo Teo, Donato, Simo, Russo; in mediana Paolo, Daniele; Max e Nico; in attacco Dome e Vito. Il gioco stenta ma costruiamo qualche ripartenza dalla difesa con lanci sulle fasce che ci portano a qualche tiro da lontano e grazie all’attenzione ed all’intensità con cui stiamo in campo conteniamo l’Artelegno (2° in classifica). Bello un tiro di Paolo dalla destra incrociato al sette opposto che esce di poco. I duelli in campo sono duri ma nessuno molla. Ma finiamo il tempo sotto per un rigore. Purtroppo a Simo capita di recuperare palla in mezzo all’area e di appoggiarla corta al nostro portiere, e diventa uno sfortunato ed involontario lancio alla punta avversaria che atterrato da Cri (solo ammonizione per fortuna) colpisce il palo. E siamo 0 a 1 per loro. La ripresa vede un Brianza impressionante che per 32 minuti fa l’inferno in campo. Dome ogni volta che riceve palla tira in porta, poi libera Paolo dentro l’area piccola da dove il suo forte tiro viene parato miracolosamente. Poco dopo in una mischia d’area segniamo ma l’arbitro annulla. Walter (dal 20’ al posto di Russo con difesa a 3) colpisce di testa su corner e impatta in pieno la traversa. A Nico viene negato un rigore…e per una maledetta regola del calcio non avendo segnato …al 32’ subiamo il 2° Gol ed addirittura al 39’ arriva il 3° Gol. Oggi ci hanno provato proprio tutti a tirare ma la giornata era no! Finisce con un passivo troppo pesante e con la convinzione che se avessimo giocato come nella ripresa per tutta la partita, il risultato sarebbe stato ben altro. Ora dobbiamo ragionare. Stiamo dimostrando che siamo squadra capace di esprimere buon calcio ma ci manca la continuità. Che subiamo troppo in alcune fasi della partita con errori di concetto: si tiene troppo la palla, si fanno lanci che provocano inevitabilmente pericolose e spiazzanti ripartenze degli avversari, la nostra manovra è asfittica con pochi passaggi, ci sono pause in campo con nostri giocatori che stanno a guardare la partita. E certo paghiamo il fatto di non essere ancora un gruppo stabile che gioca “a memoria”; in questa fase i cambi non sono ancora una nostra arma in più. e non per incapacità tecnica dei singoli ma per impossibilità a schierare un gruppo fisso di riferimento dentro cui è molto più facile fare inserimenti. La non costanza (nota e motivata) nelle presenze del sabato rende arduo avere da subito una formazione “stabile” e succede di trovarsi a giocare con persone completamente diverse ad ogni partita. Tutte queste cose ci portano a schierare, per ora, i giocatori “più esperti” a danno di un progetto graduale ma decisivo di inserimenti dei “nuovi” che avrebbero bisogno di giocare sempre di più ma dentro un corpo solido di squadra per dare il meglio e crescere in esperienza. Una serie di malanni ha pesato sulla preparazione di alcuni giocatori. Se sulla carta siamo “tanti” tesserati se guardate le formazioni sono pochissimi a giocare tutte le partite. Nelle 5 partite ci sono “somiglianze” impressionanti. Tiriamo poco, ad oggi ci manca una “punta” di mestiere ed in questa fase bisogna capire che il gol bello non ci interessa quanto segnare comunque. Fatichiamo a tenere testa, nervi e concentrazione in partita per tutto il tempo. Il percorso da costruire passa per due strade: o rendere più stabile il cosiddetto gruppo fisso o fare una rotazione costante. Nel primo caso si fa una graduatoria (momentanea) dei valori anche individuali per un percorso anche lungo di inserimento nella squadra, si sceglie chi a seconda della condizione fisica del momento entra ed esce, e si lavora su chi garantisce una presenza più costante al gruppo. Nel secondo caso si mettono in secondo piano per ora i risultati e si ruota al massimo per far giocare tutti subito ed il più possibile. E’ giusto ragionare su quale scelta fare. La prima strada mette nel conto per tutti molti allenamenti e per alcuni almeno inizialmente poche partite. La seconda si fa “programmando” le presenze a 16 per partita con 5 cambi costanti ma francamente, per esperienza è una cosa poco pratica da gestire..basta un raffredore e buonanotte. Per quanto mi riguarda resto e sono disponibile alla discussione fra noi in quanto abbiamo già dimostrato schiettezza e serenità di gruppo e credo utile confrontarci. Resto convinto che le due strade vadano “miscelate” ed alternate fra di loro magari con qualche mia ulteriore “fatica” così da riuscire a dare sbocco al voler giocare di tutti senza rinunciare a fare risultato e gruppo. Una cosa è INDISCUTIBILE: non dobbiamo abbatterci per i risultati avuti ma fare i conti con i limiti emersi e trovare il percorso collettivo ed individuale per superarli. Questo gruppo ha la forza di mettersi in discussione e di ripartire.
Forza Brianza il nostro Campionato va avanti! Cernusco 24/ Ottobre /09

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