venerdì 14 marzo 2008

BRIANZA - TR. CACCIATORI 1 - 4

PARTITA STORTA E SCONFITTA PESANTE !

FALCONIERI, CITTERIO, CORNO , TAURINO F. (MANES), BEGHETTI , FERRARIO, CANESE , NARDULLI, FERRARI, RAVASIO, TAURINO G. (LABATE). d.a. Donato

Giornata storta, squadra sfasata risultato pesante. Ci sono giornate no ed oggi lo era.
Nel 1° tempo il Brianza ha le gambe molli e le idee e le azioni sono lente che favoriscono il gioco lento ma ben disposto in campo dei Cacciatori. I quali dopo averci visto fallire una clamorosa occasione con Walter che libero in area a pochi passi dal portiere ciccava debolmente il pallone approfittavano per farci il solito golletto del cavolo che ci portava in svantaggio. Il Brianza ci provava ancora con Walter che ritardava la conclusione finale dal limite dell’area e con un tiro di Tato che finiva di poco sopra il sette. Nell’insieme la squadra migliore è la nostra ma il risultato no.
Nella ripresa il Brianza cerca di reagire e subito costruisce un ottima azione di prima che porta Giorgio a effettuare un bellissimo pallonetto che scavalca il portiere avversario e … colpisce la traversa… e qui oltre alle gambe si imballa la testa e la squadra si sfalda. In poco più di 15 minuti subiamo altre due reti e Tato si fa espellere per doppia ammonizione.
L’entrata di Manes per Fabri Tauro (infortunio pesante) e di Domenico per Giorgio non cambia di fatto le cose anche se il nostro Paolo non demorde e gioca “quasi da solo” gli ultimi minuti fino a realizzare il gol della bandiera.
Ora se riguardiamo il film della partita non si può certo dire che oggi avevamo di fronte una squadra più forte della nostra: tuttaltro! Noi non siamo entrati in clima partita né per ritmo né per convinzione. Ma la cosa peggiore è stato l’evidente e colpevole crollo dopo la traversa di Giorgio: lì era come se nella testa dei nostri giocatori fosse scattata una sorta di fatalità dal sapore tribale: “ il fato ci è contro e la sfortuna decide per noi”. E questo è grave e , perdonatemi, un poco infantile.
La sfortuna è una cosa che si presenta in modo raro e casuale così come la fortuna. Decisiva è sempre la volontà e l’impegno che ognuno mette nelle cose che fa: in realtà noi siamo partiti molli e non abbiamo saputo trovare la strada per uscirne. Era una partita che rigiocata con una grinta e determinazione giusta ci avrebbe visto ribaltare il risultato senza fatica. Guardate e leggete i fatti.
Falco (a lui un grazie per aver accettato di sacrificarsi in porta, non è da tutti e dimostra attaccamento alla squadra e rispetto dei compagni) oggi era il portiere ma non è affatto colpevole della disfatta ha persino fatto due parate decisive e tutto sommato non è stato “martellato” dai tiri avversari. Quindi la causa non sta lì. La difesa pur priva di Simone non ha colpe pesanti sui gol che sono nati da svarioni di squadra e o di schieramento. Il centrocampo era quello “titolare” e non era certo ballerino o incapace, Vito oggi ha giocato bene e persino per tutti gli ottanta minuti. Tato è stato squalificato quando eravamo già pesantemente sotto. E allora cosa è successo?
Innanzitutto le motivazioni: dobbiamo rimediare al pessimo errore di trovare stimoli solo contro quelle che noi consideriamo “grandi squadre” (cioè le prime in classifica) così non si va da nessuna parte. Se una partita nasce storta o molle non si sta ad aspettare i”segni del destino” od il richiamo ufficiale nello spogliatoio: si reagisce in campo minuto dopo minuto. Queste partite ci insegnano che a volte bisogna soffrire di più per ottenere gioco e risultato contro squadre certo più deboli di noi ma più ostinate e determinate a fare risultato. Senza questo la nostra classifica non può essere da primi posti. In campo bisogna essere solidali e al fianco del compagno che sbaglia aiutare a fermare i nervi di chi non sa controllarsi ma anche saper stimolare chi si estranea dalla partita e non da quello che ha: questo è davvero molto difficile ma almeno proviamoci a farlo. Altrimenti alla fine della partita ti resta una ben magra consolazione nel dirti che non è colpa solo tua se abbiamo perso: lo ripeto si gioca si perde si vince sempre e solo in 11in campo più quelli della panchina. Anche se ti tocca la panca se la tua squadra va male non puoi mai gioirne o raccontarti che se giocavi tu andava in un altro modo: perché poi quando ti tocca di entrare il bluff è svelato.
Riflettiamo e ripartiamo, dal capire i nostri difetti deriva sempre la molla del riscatto. A sabato ragazzi e …crepi il lupo!!!!!
Monza 8 marzo 2008

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