giovedì 24 gennaio 2008

La 4° sconfitta: IL BRIANZA DEVE RITROVARSI.

S. EUSTORGIO - BRIANZA 2 - 0

FORMAZIONE: BENELLI, RINALDI, FONTANA, CORNO, CITTERIO (BERETTA), BEGHETTI, RAVASIO (FALCONIERI), GHEZZI (LABATE), MANES, TAURINO G. , NARDULLI (MANES).
D.A. Ferrari W.

La quarta sconfitta e l’ultima partita dell’andata. È tempo di bilanci ma anche di una riflessione senza veli: il Brianza 82 si è perso per strada per proprie colpe individuali e collettive.
Oggi la partita per 25’ è stata dominata da noi creando 5/ 6 occasioni di cui alcune nitide ma, e non starò a fare i nomi, è mancata la “cattiveria” agonistica e sull’unica occasione il S. Eustorgio segna: e l’occasione l’abbiamo creata ancora noi con un clamoroso errore difensivo. Ora va detto che se fossimo stati in vantaggio, come era giusto che fosse, avremmo incassato quel errore con minore impatto psicologico. Invece la squadra ha vistosamente sbandato, ha si creato un paio d’occasioni ancora ma al 38’ ha incassato pure il 2° gol. Troppo blanda la nostra reazione ed era evidente che eravamo in preda ad un colpevole e sbagliato “fatalismo”…del tipo “vabbhe! anche oggi va così, guarda che sfortuna”, ecc. ecc.
Questo non è il Brianza delle prime partite, senza dubbio più fortunato ma certamente più risoluto e determinato a fare risultato anche se con un gioco persino inferiore all’avversario….
Ora per giocare a calcio ci vogliono indubbiamente preparazione fisica e doti tecniche e movimento collettivo ma se non sono SEMPRE accompagnate da VOLONTA’ e grinta da sole queste doti non ti portano né a fare risultato e neppure ad esprimere le qualità dei singoli.
Alla sconfitta come abitudine non dobbiamo più starci. Nessuno si deve offendere ma alcune prestazioni sono assolutamente insufficienti e l’unica reazione accettabile è quella che ognuno risponda da sé in campo.
La cronaca ci vede partire con nostre palle gol una in fila all’altra, (la più chiara per Fabriçio solo in area piccola che “calcetta” mollemente la palla…seguono due tiri di Tato uno su rimbalzo ed uno con sua ottima discesa e poi ho perso..memoria..) e per chi guarda da fuori la partita comincia ad insinuarsi il solito dubbio : noi giochiamo e loro vincono…ed infatti alla fine del 1° tempo siamo sotto di due gol e di un palo. Certo oggi abbiamo qualche assenza ed emergenza e gli avversari sono ordinati, ma non imbattibili, con capacità tecniche di assoluto rispetto ma noi sul piano individuale non siamo certo da meno. La formazione vede schierati con Mone e Max al centro della difesa, Rinaldi e Teo in fascia. Da sinistra, Tizzi, Manes, Tato e Fabriçio compongono la linea centrale mentre in attacco abbiamo Giorgio e Vito. E nonostante importanti assenze il gioco lo facciamo noi. Ma la partita è decisa dal nostro atteggiamento negli ultimi 15’ del 1° Tempo: restiamo lì in attesa del colpo di grazia e francamente non si capisce come può, una squadra che ha 50’ circa per pareggiare e/o rimontare, assumere un tale atteggiamento e così avviene che la solita palla “saponetta” (la prendo io… la lisci tu… l’accarezza un terzo…. ed alla fine la scaraventa in Gol l’avversario… ) nella nostra area piccola si trasforma ancora per nostro “merito” nel 2° GOL del S. Eustorgio.
Nella ripresa si chiede ovviamente di giocare con ben altra rabbia e determinazione ma innanzitutto alcuni cambi programmati “saltano”: infatti Tato purtroppo riavverte in modo acuto il dolore delle precedenti partite ed è costretto al 10’ al cambio con Falco a cui segue quello già previsto di Domenico, oggi al suo esordio, con Tizzi.
La squadra forse ha meno gioco ma più voglia ma onestamente non ce la fa a cambiare ritmo e purtroppo nonostante qualche occasione pur creata, piano piano ci spegniamo fino a correre anche il rischio di incassare il 3° gol.
La sconfitta è bruciante ma stavolta brucia ancor più il non aver saputo reagire. Credo che ognuno sappia bene in cuor suo se ha dato e quanto ha dato e sia in grado di risolvere da sé il problema: non c’è altro modo di affrontare la situazione che dirci “impietosamente “ che oggi abbiamo sfigurato innanzitutto con noi stessi. Vorrei dire in modo chiaro che quelli che oggi ho rimproverato a livello personale non hanno perso la mia fiducia perché una partita tutti la possono sbagliare ma in campo si va con la voglia di spendersi fino all’ultima goccia. In campo non ci si ferma mai: ogni risultato anche la sconfitta deve vederci combattere fino ad un minuto dopo la fine della partita. Riflettete e ritornate voi stessi. Forza raga.

BERETTA ALESSANDRO

Milano, 1 dicembre 2007

Nessun commento: