giovedì 31 gennaio 2008

DEPORTIVO– BRIANZA 1– 1 UN PAREGGIO POSITIVO o NEGATIVO?

FORMAZIONE: BENELLI, TAURINO F. , FONTANA, CITTERIO, BEGHETTI (FALCONIERI), CORNO (RINALDI), FERRARI, FERRARIO, CANESE, NARDULLI (LABATE), MANNI. Dir. Acc. Taurino D. -g.l Manes

Abbiamo pareggiato con il Deportivo, ultima in classifica, recuperando lo svantaggio (gol subito su un errore collettivo della difesa, peraltro oggi messa tre e impeccabile nel chiudere e nel proporre gioco) senza ribaltare il
risultato. Ma….rendiamo “tragico” ogni gol incassato, non segniamo pur con una netta supremazia di gioco, ci maceriamo “grottescamente” sul “ colpevole” di giornata ma evitiamo un’analisi impietosa sui numerosi gol clamorosamente sbagliati. PENSO che non dobbiamo sfangarcela con ”però abbiamo giocato bene”.. sarà vero ma i punti sono 15 in 14 partite (di fatto la perfetta media salvezza). Ora se subiamo in tutta la partita un gol, un palo e due tiri loffi da parte degli avversari, oggi messi certo meglio in campo che all’andata ma senza esagerare, e se ci mettiamo la voglia di non perdere del 2° tempo si può CERTO dire ” stata una buona partita”. Ma se RICORDIAMO i gol sbagliati in “quantità industriale” (e le occasioni sono arrivate a Manni, Nico, Walter, Vito, Corno, Teo, Paolo…e anche più di una a testa) si può anche dire “prestazione NON BUONA”. E le occasioni non sono state mai “casuali” ma frutto di ottime giocate a tutto campo: il bel gol di Manni è un capolavoro di manovra rapida e precisa con un grazie particolare all’”avvocato”. Però i risultati NON MENTONO il Brianza 82 sta facendo l’ennesimo campionato ben al di sotto delle sue potenzialità. Proviamo a cercare, discutendo serenamente ma impietosamente fra noi, le nostre carenze.
Non segniamo mai su corner: l’obbiettivo del “tiratore del corner” è quello di effettuare un tiro teso a e se possibile ad effetto “dentro” l’area (non deve”pescare” il giocatore) in modo che la difesa avversaria sia costretta“almeno” a colpire la palla con fatica e male. Il “lunghi” della squadra dovrebbero attuare movimento in area per aprire varchi fra la difesa avversaria, mentre gli altri dovrebbero occupare le posizioni esterne e prossime all’area stessa per “raccogliere”i rimbalzi e tirare. Alle volte si vedono giocatori piccoli girare per l’area e quasi sempre le “posizioni a zona” per il tiro su rimbalzo sono scoperte e capita così che siamo noi ad intasare l’area “infastidendoci” e non di rado subiamo pericolosissime “ripartenze”. Vale la pena allenarsi, minimamente e senza “marmottii” a questa “azione collettiva”?
Le punizioni: solo Luca si allena con costanza a tirarle (e poi eccede tirando troppo e spesso per il gol spettacolo); ma sabato Paolo, Falco e non mi ricordo chi è stato il terzo hanno attuato uno scambio con finte che pur senza segnare, attraverso uno schema ha messo un giocatore a tirare da solo nello spazio e “aprendo” la difesa avversaria.
Possiamo aumentare i tiratori ed anche….. 1,2 o 3schemi????
In partita di tentativi di “ tiri della domenica” se ne vedono fin troppi ed alle volte anche con le punte smarcate, ma è davvero solo “sfiga” se si svirgola la palla o la si tira debole?? Bisogna certamente tirare spesso e senza paura ma la condizione deve essere quella di costruire lo spazio per chi deve farlo, attraverso la corsa e i movimenti per “scaricare” tiri potenti o piazzati siano essi da fuori o dentro l’area: in fondo nel calcio si usano ben 10 giocatori per metterne 1“libero e nello spazio” utile per tirare in porta: poi ci pensa la fortuna l’allenamento e le doti personali a decidere se sarà gol o no. Ognuno in partita ha due compiti obbligatori: dare palla a chi è più libero di lui nel modo più facile possibile, e non stare mai fermo a guardare la partita muovendosi anche senza palla. Poi ci sono due compiti facoltativi: superare l’uomo per creare vantaggio, o mettere la palla nello spazio (cioè in una zona libera del campo raggiungibile per primo da un nostro compagno). Ora davvero chiedo a tutti, pur se sabato c’è stata una netta supremazia di squadra ed una davvero positiva reazione che ci ha portato a non perdere la partita e la faccia e pur non buttando via nulla delle cose buone viste in campo a non “giustificarsi”. Proviamoci: anche a me nell’intervallo fra i due tempi è successo di “rivedere” delle decisioni“ascoltando” e accettando il “giusto” delle osservazioni fattemi. Ma ho anche valutato che era “vincente” ottenere dalla squadra “convinzione” invece che impormi a tutti i costi. Forse così non ho svolto il mio “ruolo” di allenatore, ma prima di quello per me viene sempre il gruppo e gli uomini che lo compongono verso i quali un mio “ruolo” fondamentale è mantenerne la compattezza e la coesione o
Coazione se preferite. Tutti possiamo sbagliare: la vera sfida è che ognuno di noi si impegni a capirlo ed a rimediare.
Io ho molta fiducia nel gruppo e nelle singole capacità tecniche e tattiche ed anche in quelle umane ma cercare e guardare in faccia errori e limiti senza ottusi orgogli è un bene per tutti. Alè Brianza!!!
Cuore gambe e testa giocandoci partita per partita.

Alessandro Beretta

Monza 26 gennaio 2008

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