martedì 7 ottobre 2008

CA–VIRTUDE - BRIANZA 2 - 1

SCONFITTA UNA SQUADRA VUOTA ED IRRICONOSCIBILE.
OSVALDO,BEGHETTI, TAURINO F.,CITTERIO, FONTANA, CORNO, FERRARIO(RAVASIO), CANESE , TAURINO G., MANNI(FALCONIERI), NARDULLI (LAZZARI). N.e LABATE, RUSSO d.a. Taurino Donato
La partenza è davvero strana, siamo fermi sulle gambe, “guardiamo” la partita stando in campo, eppure al 12’ su un corner guadagnato con una buona azione collettiva, Giorgio fa il capolavoro di giornata e dalla bandierina insacca a giro sul palo opposto mettendo la palla sotto la traversa: irripetibile ma è il GOL del vantaggio. Nell’azione si infortuna il portiere avversario che viene sostituito da un giocatore della Ca Virtude che si inventa portiere “per un giorno”. E qui avviene il patatrac: il bel gol trovato per strada, il cambio del portiere l’essere già avanti di un gol ci “asciuga la testa”. Pensiamo che è una passeggiata e che ‘sti poverini, che l’anno scorso sono arrivati secondi in campionato, oggi li seppelliamo…... ed invece….! Eppure costruiamo in successione ben 3 palle gol mettendo il nostro attaccante di turno da solo davanti al portiere avversario a soli due tre metri dalla linea di porta: ma non ne azzecchiamo neppure una….al 25’ Corno recupera un pallone da circa 20 metri e tira violento, rasoterra e preciso centrando in pieno il palo interno.. e la palla torna indietro….. ( nella ripresa loro colpiranno la traversa).
Loro sono una squadra tosta che subisce il gol ed anche il nostro gioco offensivo ma che man mano che il tempo passa si rende conto che abbiamo finito di “stare in partita”, che li stiamo graziando in continuazione e che possono riprendere il risultato: e ci infliggono il classico gol in contropiede. Il Brianza è schierato con 4 in difesa, Teo Max Mone e Taurof; 4 in mediana Giorgio e Nico ai lati Corno e Paolo in mezzo a rompere e costruire; davanti i “bomber” Vito e Simo.
Nel intervallo ce lo diciamo chiaro: siamo superbi e svuotati senza alcuna fame di risultato e fermi sulle gambe: siamo forti ma non facciamo paura. Proviamo ad accentrare Nico ed a mettere Paolo sulla fascia sinistra ma al 22’ prendiamo il solito gol in ripartenza e siamo sotto 1 a 2. incredibile!! Abbiamo provato i cambi con Lorenzo e Tato che entrano sul 1 a 1 nel tentativo di tenere almeno il punto in trasferta ma la gnagnera continua. Fra l’altro a 15’ dalla fine l’arbitro, innervosito dalle troppe chiacchere in campo nei suoi confronti da parte di tutte e due le squadre, espelle immeritatamente il nostro Fabry Tauro, valutando in modo esagerato un suo contrasto. Al 35’ l’ultimo cambio è di Falco per Manni ma ormai siamo alla disperazione. Purtroppo non vengono usati Dome e Russo. Ora la discussione tra me e Paolo a fine partita non riguarda né la prestazione né il risultato (anzi unica nota positiva della giornata è il mio personale grazie a lui e a Corno per l’ottimo lavoro svolto a centrocampo in uno schema che senza i cosiddetti “piedi buoni” non ha fatto mancare il gioco alla squadra). Sia chiaro che oggi la responsabilità della partita ce la prendiamo tutti insieme collettivamente: per quelli in campo ricordandoci che non siamo dei “campioni” arrivati e che senza sofferenza e voglia di risultato il campo non perdona. Se non ci arriva la testa come ci è successo sabato, bisogna arrivarci con la grinta e l’umiltà e noi invece non abbiamo pressato neppure sul 1 a 1 per avere almeno un punto che avrebbe salvato la giornataccia. C’è anche una responsabilità nelle scelta e nei tempi dei cambi effettuati purtroppo non all’altezza della situazione. E persino chi non è entrato od è entrato poco deve porsi una responsabilità: la preparazione fisica è adeguata ai bisogni della squadra?
Errori ce ne sono stati ma volutamente evito ogni critica individuale in quanto la riflessione più utile è che, quando capita una giornataccia così, bisogna trovare la forza e l’intelligenza di non perdonarcela né di giustificarla ma di usarla come “lezione”. Impariamo dai nostri errori con la giusta rabbia ma con una sola idea: reagiamo e subito. Dopo una vittoria impariamo che la partita successiva non è “già vinta” ma bisogna ricominciarla da capo; se si perde non è “l’inizio della solita annata di m….” ma una ragione per ripartire subito senza scuse o nervosismi inutili e dannosi. Insomma sappiamo di essere una squadra capace di stare in campo, di essere un collettivo che sa di dover sempre soffrire per il risultato e di avere anche capacità individuali importanti in tutti i nostri elementi: il difficile nel calcio è esprimere sempre e con continuità queste doti e ammettere che questo dipende solo e sempre da noi. In campo raga! Su la testa e fuori il carattere!! A sabato.

Seregno 4 Ottobre 2008

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